16 APRILE 2019
Sogno di una notte di mezza estate - Teatro Comunale Giuseppe Verdi - Pordenone
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Un testo eterno, un allestimento storico.
Uno spettacolo, replicato da oltre vent'anni,
diventato un classico del teatro italiano.
Se provate a resistere ci penserà l'incantesimo a farvi sognare.
Natalia Di Iorio, Consulente artistica Prosa

Arriva stasera sul palcoscenico del Teatro Verdi di Pordenone, in esclusiva regionale, uno spettacolo cult del Teatro italiano e un capolavoro intramontabile: l’allestimento firmato dal regista Elio De Capitani della più celebre e rappresentata commedia scespiriana “Sogno di una notte di mezza estate”. Spettacolo molto atteso di cui non vediamo l'ora di iniziare l'allestimento.
Un cult con cui intere generazioni di spettatori hanno iniziato ad amare il teatro. Un successo che ha girato di teatro in teatro in oltre vent’anni di produzione, riscuotendo, dunque, grandissimo successo di pubblico e di critica. Il notissimo testo di William Shakespeare intreccia le peripezie d’amore di uomini e donne, elfi e fate. Tra palazzi nobiliari e foreste incantate, l’idea dell’amore romantico è un totale disincanto, che lascia spazio all’irrazionalità dei sentimenti.
Questo storico spettacolo del Teatro dell’Elfo, il più famoso, si rivela ancora terreno ideale per sperimentare, divertire e divertirsi, mettere alla prova giovani talenti. Un ‘sogno’ che si ripete nel quale ritornano memorie, tracce e citazioni del passato. Un successo ripreso e replicato dal 1997: da allora continua ad essere uno spettacolo-festa dalla leggerezza mozartiana nel quale si è fatta strada la libertà di abbandonarsi al piacere del racconto, esaltando il gioco di simmetrie barocche e di abili incastri che fanno di questa commedia uno stupefacente congegno per il divertimento. Il testo di Shakespeare distrugge l’idea romantica dell’amore facendo piazza pulita di luoghi comuni, senza per questo irridere ai sentimenti, ma dando conto della loro fragilità e della carica di irrazionalità e di follia. La regia di Elio De Capitani, con tocco leggero, riesce ad amalgamare felicemente la solarità della commedia dei quattro giovani amanti con ombre d’inquietudine proiettate dal mondo degli spiriti guidati da Puck e fa esplodere la fragilità, l'irrazionalità e la follia dei sentimenti, spingendo la loro carica erotica verso una fisicità quasi 'acrobatica'. Ed ecco che le schermaglie d’amore di uomini, donne, elfi, fate, risultano scompaginate dall’imprevedibile folletto. Il tutto corroborato dall’irresistibile comicità dei personaggi degli artigiani, un gruppo squinternato di aspiranti attori che trovano in Bottom il loro leader.
Come spiega la consulente artistica per la Prosa del Verdi Natalia Di Iorio “si tratta di un testo eterno, un allestimento storico. Uno spettacolo, replicato da oltre vent'anni, diventato un classico del teatro italiano. Se provate a resistere ci penserà l'incantesimo a farvi sognare”.